Introduzione

La progettazione è un insieme di operazioni che porta alla definizione completa di un manufatto che, una volta acquisito, consentirà di svolgere le funzioni per cui è stato progettato.
Viene spontaneo, quindi, di iniziare un progetto cercando di conoscere le funzioni che il manufatto deve svolgere come, ad esempio nel caso di una abitazione, il dormire e il riposare, il mangiare, il curare il corpo, lo stare insieme con parenti ed amici, lo studiare o lo svolgere un'attività hobbistica che sono, grosso modo, gli scopi che ci si prefigge quando si cerca una casa per abitarci.
Viene altrettanto spontaneo di chiedersi per chi deve essere progettata la casa, ovvero che tipo di persone sono quelle che la abiteranno, che cultura hanno, quali tradizioni osservano, quale è il loro tenore di vita, cioè quanti soldi hanno.
Si comprende, pertanto, che per progettare bene non è sufficiente essere un semplice tecnico ma che occorre anche conoscere i diversi modi di vivere delle persone.
Naturalmente occorre conoscere in quanti abiteranno quella casa e, ad esempio, sapere se ospiteranno frequentemente o solo occasionalmente altre persone e farsi un'idea di quante potranno essere.

Se riflettiamo su una delle funzioni che abbiamo richiamato prima, come ad esempio il mangiare (in una abitazione), ci accorgiamo che essa è composta da altre funzioni e che, nell'insieme di queste funzioni, si compie la funzione complessiva del "mangiare". Ad esempio, il mangiare in una abitazione comporta che si possano svolgere una serie di funzioni elementari, come ad esempio, oltre al mangiare puro e semplice, anche il cucinare, il rigovernare la cucina dopo aver mangiato, il poter riporre i cibi acquistati.
Inoltre, ci si accorse ben presto che una semplice funzione come il cucinare, ad esempio, è composta di altre attività come il prendere i cibi dai rispettivi luoghi di conservazione, il trattarli opportunamente, come lo sbucciare, il tagliare, il cuocere, l'appoggiare quanto esce dalla cottura su un piano evitando che il calore del contenitore produca danni, il buttare i rifiuti di tutte queste operazioni che avvengono ancor prima del mangiare. E, ancor prima di ognuna di queste operazioni, occorre estrarre da qualche cassetto i coltelli per sbucciare, le pentole per cuocere, mettere il sacchetto dei rifiuti nel contenitore apposito.

In sostanza, per progettare anche una semplice cucina per una abitazione occorre analizzare a fondo le operazioni che sono richieste dalla funzione del cucinare, capire quali vengono prima e quali dopo e se sono conseguenti tra loro per necessità l'una dell'altra oppure, pur essendo conseguenti, fossero tra loro indipendenti. Occorre conoscere quali operazioni sono tra loro contemporanee, quanti operatori partecipano contemporaneamente a quella funzione in quello spazio oppure se, pur essendo svolta da un solo operatore, in quello spazio si trovino altre persone come, ad esempio, il figlio del cuoco. Inoltre, del gruppo di persone che useranno quella cucina ocorre conoscere le abitudini alimentari e le tradizioni culinarie perchè, ad esempio, prevedere uno spazio per conservare la carne potrebbe essere inutile se la famiglia è vegetariana.
Nell'esaminare tutte queste cose, tuttavia, occorre prevedere soluzioni non troppo specializzate e valide quasi unicamente per quegli utenti in quanto la casa è un bene durevole, cioè viene generalmente costruita per rimanere in funzione 50 o 100 anni o anche più, e in questo periodo si possono succedere famiglie anche molto diverse tra loro, per cui nel passaggio da una famiglia all'altra si renderebbero necessari costosi lavori di adeguamento.

Da quanto detto si comprende come le conoscenze che bisogna maturare per poter progettare bene siano vaste, in qanto ad argomenti trattati, ed approfondite, in quanto a conoscenza di ciascuno di essi. Tuttavia non bisogna scoraggiarsi poiché anche le cose complesse possono essere apprese un pò alla volta scomponendole in parti più facili da studiare. Occorrerà, naturalmente, avere attenzione affinché, una volta esaminati i vari aspetti, si possano rimettere insieme gli studi compiuti su ciascun singolo argomento, poiché è sempre necessario, alla fine, poter vedere se nell'insieme non nascano incongruenze o conflitti.
In questo caso occorre poter ripercorrere all'indietro tutto il processo che si è compiuto prima, alla ricerca del momento in cui abbiamo commesso lo sbaglio e, subito dopo, rifare in avanti tutto il processo che si era fatto nella prima fase fino alla fine. Solo allora dovremmo rianalizzare, tutte insieme, le nuove decisioni che scaturiscono da questa seconda fase, ancora alla ricerca di eventuali incongruenze residue, fino a cercare di eliminarne quante più possibili, in un processo che, complessivamente, si chiama ottimizzazione.

Poiché questo blog sulla progettazione è destinato a persone che non hanno ancora maturato pressochè nessuna delle conoscenze necessarie ad essa, si ritiene che si possa partire almeno da qualche argomento che non sia di per se troppo complesso, e che sia immediatamente affrontabile con la semplice applicazione, come lo sono gli aspetti dimensionali della progettazione. Sarà proprio nel corso dello studio degli aspetti dimensionali che sorgeranno domande e interrogativi ai quali si cercherà di dare risposte o, perlomeno, si prenderà coscienza che occorre "approfondire", anche se lo faremo, per comodità, non subito ma in un secondo momento.

Se, dunque, decidiamo di partire dagli aspetti dimensionali, una prima domanda è: quanto è alto un maschio della specie umana ? E una femmina della stessa specie ? Quanto pesano i loro corpi ? Quanto possono divaricare le gambe ? Ebbene, queste domande trovano risposte nella disciplina dell'antropometria che tratteremo nel prossimo post.